Progetto valido per l’Alternanza Scuola – Lavoro
Il Laboratorio è diretto dal prof. Giovanni Meucci in collaborazione con un’équipe di guide esperte in recitazione, dizione, scenografia, musica, teatro danza, costumi.
Si tiene ogni lunedì della settimana dalle ore 14:00 alle ore 16:00 nella palestra della Scuola.
Chi frequenta il Laboratorio può scegliere se fare recitazione e canto, scenografia e sceneggiatura, assistente di scena (fonico, allestimento scene, ecc.). O più discipline.
Ogni anno il Laboratorio partecipa con il proprio spettacolo ad Alchimie Teatrali. Rassegna teatro giovani promossa dal Comune di Figline e Incisa Valdarno al Teatro Garibaldi di Figline, e alle più importanti rassegne di Teatro per le Scuole presenti in Italia.
Il Laboratorio è anche stare insieme, fare amicizia, perdere le proprie paure, viaggiare, andare a teatro e conoscere testi classici e moderni che ti cambiano la vita. Il lavoro di quest’anno è dedicato alla preparazione e alla messa in scena di un libero adattamento della tragedia “Le Supplici" di Eschilo.
Il senso del progetto
Il lavoro attraverso il teatro contribuisce a sviluppare la creatività ed offre agli studenti la possibilità di porsi in modo originale di fronte ai problemi, esercitando la pluralità delle intelligenze e stimolando la motivazione. Il laboratorio teatrale è un modello di attività formativa che privilegia la dimensione corporale, relazionale e quella comunicativa. In questo senso il laboratorio teatrale diventa importante anche nei contesti che vedono in primo piano i processi di formazione e di recupero.
Il teatro a scuola è il momento più adatto per invitare i ragazzi a porsi in maniera empatica nei confronti dei compagni in modo concreto e non soltanto teorico. L’empatia, infatti, è la capacità di porsi nella situazione o nello stato d’animo di un’altra persona ed è una conseguenza necessaria di un teatro che nasce dalle emozioni e dal vissuto dei ragazzi stessi che possono rivivere, o far vivere ad altri, situazioni ed eventi per loro dolorosi o gioiosi, creando così un sottile filo di appartenenza che lega indissolubilmente il gruppo.
Tutto questo diventa di grande aiuto anche per affrontare i casi di bullismo (Rossi Ghiglione, Pagliarino,2011). Spesso il ragazzo “bullo” vive un senso di isolamento emozionale del quale non vuole parlare e per distrarre l’attenzione da sé concentra la sua aggressività su altri. L’approccio empatico del teatro, il far rivivere, cioè, in scena, attraverso l’improvvisazione degli attori/alunni, situazioni anche spiacevoli di cui si è parlato in classe, è un ottimo modo per far capire che ciascuno di noi può incontrare delle difficoltà nella vita e che fondamentalmente si può scegliere di non essere soli nelle avversità perché possiamo sempre trovare qualcuno che ci accolga e ci capisca (Laura Martucci, Educare teatrando. Aspetti educativi e didattici del far teatro a scuola).